Viaggio della memoria 2020 - Norimberga, Weimar, Buchenwald, Monaco


Un gruppo di studenti delle classi quinte del Liceo "Ulivi" ha partecipato all'edizione 2020 del Viaggio della memoria 2020 - Norimberga, Weimar, Buchenwald, Monaco”, organizzato dall'Isituto storico della Resistenza,Quello che segue è il racconto della visita a Buchenwald scritto da una delle partecipanti al viaggio: 

 

Tante volte abbiamo visto un campo di concentramento in televisione o sui libri, e se già in quel caso provoca una certa inquietudine, vederlo dal vero è tutta un’altra cosa. Il memoriale di Buchenwald, vicino a Weimar in Germania, è stato visitato da noi studenti di Parma il 30 gennaio 2020, ma all’inizio non inquietava quasi nessuno: su un piazzale si aprono alcuni edifici gialli, bassi e lunghi, che oggi sono una libreria, un bar e una sala cinema. Da un sentiero si arriva ad un cancello da cui si accede all’interno del filo spinato. “Jedem das seine/A ciascuno il suo” è scritto sopra in tedesco. Oltre c’è il nulla, o quello che sembra nulla. Un grande edificio che ospita l’Esposizione permanente del Memoriale e qualche altra strana casetta sono le uniche costruzioni che emergono su uno spiazzo pietroso.

Ma più ci si sta e più il nulla diventa tutto, perché bastano pochi documenti, poche foto, pochi racconti e improvvisamente tutto quello che si ricorda dei libri, delle testimonianze, del centro di documentazione visitato il giorno precedente, diventa reale. I sassi diventano i perimetri delle baracche fredde e sporche dei deportati, l’edificio della mostra diventa il centro di disinfestazione in cui si veniva spogliati e privati di ogni proprio avere, la casetta col camino diventa il forno crematorio, le finestrelle di fianco al cancello d’entrata diventano quelle da cui i prigionieri innocenti delle carceri cercavano conforto. La foresta che scende lungo la collina sparisce e al suo posto appaiono altre baracche, fabbriche o altri luoghi di lavoro forzato. Più ci si sta e più non si può non vedere nulla. Uscendo, le costruzioni gialle diventano le case calde delle SS, con giardino e zoo di animali veri per il divertimento dei bambini delle famiglie dei capi del comando del campo.

E poi arrivano anche le persone. Giungono stanche e congelate dalla strada, dopo 13 chilometri sulla “via del sangue”, a piedi e nel freddo della foresta. Sono costretti a lavorare, fuori al gelo della neve, all’acqua della pioggia e al caldo del sole cocente. Ognuno ha la sua divisa, il suo segno distintivo in base alla razza a cui appartiene, spogliato della sua umanità, costretto a vivere peggio di un animale, senza motivo. “A ciascuno il suo”.  

A noi il nostro.  

A noi ricordare con dolore, ciò che è realmente accaduto, per fare in modo che non accada più non solo domani, ma a partire da oggi.

 

Matilde Baldassarre - 5D

 

 A questo link  è disponibile il video realizzato da Jacopo Cipriani.

 

Gli studenti del Liceo "Ulivi" sono stati accompagnati e coordinati dal prof. G. Facchinetti.

La direzione scientifica è stata curata dall'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Parma.

L'iniziativa è stata realizzata con il contributo di: Fondazione Cariparma, Assemblea Legislativa Emilia-Romagna, Comune di Parma, Azienda TEP, Dallara, La Giovane, Progest, Ordine degli Avvocati.

Viaggio della memoria 2020