Un giorno al Ratoath College


Venerdì 13 ottobre 2017

Cos'è uno scambio culturale? Perché farne uno? Che vantaggi posso trarne? Mi troverò bene in una famiglia che non è la mia? Riuscirò ad adattarmi ai ritmi di una vita totalmente diversa a centinaia e centinaia di km da casa mia?

Sono tutte domande che mi sono posta prima di partire per l'Irlanda. Avevo un sacco di preoccupazioni, pensieri, paure, incertezze... sia per la lontananza da casa ma anche per l'idea di dover vivere per una settimana all'estero e per di più in un paese che non conoscevo minimamente e con una famiglia sconosciuta.

Dall'inizio dello scambio sono passati solo due giorni, ma ho già trovato la risposta alle domande che mi affliggevano. Uno scambio culturale non è solo prendersi una "vacanza" dagli studi, riposarsi e staccare la spina (okay, dai forse anche quello!). Si tratta di imparare a conoscere nuove culture, nuovi costumi, nuove abitudini, nuovi posti, nuovi amici, nuove cose... Insomma conoscere una nuova vita. Mi ha particolarmente colpito la concezione diversa della scuola in Irlanda.

Vi faccio un esempio. Il primo giorno nel college di Rotoath, che aveva già avuto scambi culturali con l'Ulivi per un sacco di anni, c'è stata un'intera giornata dedicata allo sport: tutti gli studenti in uniforme giocavano a calcio, cricket, salto in lungo e con gli ostacoli, a tirare lo stivale, a basket. Nel pomeriggio sono stati allestiti nella palestra della scuola alcune strutture gonfiabili, dove tutti gli studenti sono andati a giocare. Il giorno dopo durante l'assemblea mattutina, il preside della scuola si è congratulato con tutti per la fantastica giornata dello sport che avevano passato. Per noi italiani sarebbe inconcepibile fare una cosa del genere nelle nostre scuole perchè per noi non si potrebbe neanche definire scuola una giornata così.

Ecco è proprio qui il punto. Nella vita non esiste solamente la scuola, i voti e l'andamento scolastico. Lo scopo della giornata dello sport non è stato quello di premiare i migliori nelle varie gare, ma quello di vedere gli studenti che si divertivano, ridevano con i loro amici, stringevano nuove amicizie e socializzavano. "Lo sport è importante non solo per la nostra salute fisica, ma anche per quella mentale", ha detto il preside. E ha ragione. È questo che la scuola irlandese cerca di trasmettere ai suoi studenti. Stare bene. Stare bene con se stessi, con gli amici, con la famiglia, con chiunque. Prendersi cura di noi stessi, accrescere la nostra autostima, fare nuovi amici e nuove esperienze. Come questa. Amare te stesso. Amare la tua vita. Amare ciò che fai. Amare gli altri. E ci possiamo arrivare solo se prima stiamo bene con noi stessi. Parlare dei nostri problemi. Parlarne con i nostri amici, la nostra famiglia, Ì nostri compagni di classe, i nostri professori. Perché parlarne è l'unico modo per risolverli. Cos'è un 10 in matematica o in latino, se poi non stiamo bene con noi stessi? È più importante un voto o la fiducia in se stessi?

Dovremmo imparare da questo. Imparare che nella vita non c'è solo la scuola ma molto di più. Sarebbe bello, ma praticamente impossibile portare questo punto di vista nelle scuole italiane. Dovremmo cercare di ispirarci a loro, portando questi valori con noi ritornando a casa e trasmettendoli agli altri. Sembra difficile, ma il cambiamento inizia da pochi.

Ah quasi dimenticavo, le persone qui sono ospitali e simpaticissime, personalmente sono capitata in una famiglia stupenda, che mi ha fatto trovare benissimo; cosa che ho sentito anche da parecchi miei amici. Quindi un consiglio è approfittare di occasioni come questa per fare nuove esperienze ma soprattutto per imparare nuovi valori, nuove cose che poi vi porterete dietro tutta la vita. Questo è quello che ho imparato da questo scambio.

Jessica (3^G)