Studenti al Nord

Una settimana. Questo è stata la durata del soggiorno in Svezia di noi studenti che hanno aderito allo scambio con la Berzeliusskolan di Linköping. Eppure, nonostante sia stata una sola settimana, è stata un'esperienza che ci ricorderemo per il resto della nostra vita.

Siamo partiti il 25 settembre a mattina, non conoscendo quasi nessuno dei nostri ospiti ma solo con il cuore pieno di emozioni e aspettative.

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Dopo una lunga giornata di viaggio, siamo stati accolti dalle famiglie la sera verso le 19. Abbiamo tutti apprezzato molto l'ospitalità che, fin da subito, hanno dimostrato le famiglie svedesi: ognuna di loro ha preparato un piatto tipico per permettere ai ragazzi italiani di sentirsi a casa. Questa disponibilità e questo calore sono stati una sorpresa per la maggior parte di noi, poiché ci aspettavamo di incontrare "i tipici svedesi freddi e distanti".

Il giorno seguente ci siamo recati a scuola e abbiamo cominciato a conoscerci grazie a specifiche attività: lo scambio culturale che c’è stato fin da subito è stato sorprendente. Abbiamo appreso alcune informazioni sulla Svezia, sulla città e sui suoi abitanti, e in seguito ci siamo deliziati con un cinnamon roll tipico della Fika, la merenda svedese.

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Nel pomeriggio siamo andati a giocare a basket e a beach volley in un parco, un'attività organizzata direttamente dai ragazzi svedesi. Prima, però,  è stata inevitabile la tappa a Karamella, un negozio di caramelle accanto alla scuola dove i ragazzi svedesi fanno sosta quasi ogni giorno. Ci è stato raccontato che gli svedesi mangiavano talmente tante caramelle e avevano i denti così rovinati che si è stabilito che si potessero mangiare solamente di sabato. In pochi, però, rispettano questa "regola"…

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I giorni successivi erano altrettanto pieni di attività, organizzate sia dai ragazzi che dai professori: tour della città, visita in giornata a Stoccolma, pomeriggio in piscina con tanto di parco acquatico e corso di salvataggio insieme a vari giochi tipici svedesi…

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Insomma, le giornate erano piene e c'era sempre qualcosa da fare. Tornavamo a casa esausti, ma felici. Tra le attività organizzate dai ragazzi, c'è stata una "serata pizza", in cui i ragazzi svedesi hanno deciso di portare i loro partner italiani in una pizzeria: da italiani, abbiamo dovuto mettere da parte l'orgoglio e mangiare la pizza col kebab, con la banana e il curry e infine l'innominabile pizza con l'ananas.

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L'ultimo giorno era libero e ogni svedese decideva singolarmente cosa far fare al suo ospite italiano: tra chi è andato a fare shopping, chi al minigolf, chi a fare canoa e chi nella parte antica della città, il divertimento non è mancato.

Il 2 ottobre ci siamo svegliati alle 3.30 di mattina e siamo stati accompagnati dalle famiglie al luogo di incontro. Ci siamo salutati e ci siamo preparati al lungo viaggio di ritorno che ci aspettava. Alle 15.00 siamo finalmente arrivati a Parma, esattamente dove eravamo partiti, ma ognuno di noi era una versione diversa rispetto alla settimana prima.

Penso che questa esperienza sia stata una delle migliori che abbia vissuto finora: ho perfezionato il mio inglese, che per una settimana è diventata la lingua principale con cui comunicavo, ho passato dei momenti indimenticabili e ho stretto molte amicizie, sia con gli italiani che con gli svedesi.

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Perciò consiglio veramente questa esperienza a tutti, in quanto mi ha aiutata a crescere e sono sicura che sarebbe lo stesso per chiunque altro. Adesso aspettiamo solo che i nostri amici svedesi vengano in Italia!

Gaia D'Errico (3^D)