In diretta dal premio Gelati


Anche quest'anno sono stati incoronati i due vincitori del Premio “Paolo Gelati”, il concorso dedicato all'ornitologo ex studente dell'Ulivi che mette in palio una Borsa di studio pari a 1000 € per il miglior lavoro di ricerca proposto all’Esame di Stato. Qui di seguito abbiamo riportate le interviste al Presidente del Consiglio di Istituto, dott. Giorgi, e ai due vincitori, Arturo De Giorgi e Cecilia Capelli. 

Dott. Giorgi, secondo lei che cosa dovrebbe fare l'Ulivi per potenziare e aumentare l'interesse degli studenti nei confronti della ricerca scientifica?

G - “Dovrebbe farsi riconoscere come un luogo dove si viene a studiare volentieri, e questa sensazione secondo me la si può dare riducendo la distanza fra l’insegnante e gli studenti. Ci dovrebbe essere una coralità del messaggio che faccia capire che chi viene all’Ulivi viene in un luogo aperto, dove ci si può confrontare e si può costruire insieme anche nel dibattito. Io ho una figlia che si è diplomata all’Ulivi e un figlio che sta seguendo invece il suo quinto anno e quindi ho delle sensazioni, che mi derivano anche dal fatto che sono il Presidente del Consiglio di Istituto. Vorrei che ci fosse una maggiore elasticità verso l’esterno, una disponibilità e una permeabilità, che un po’ per volta si sta costruendo, ma che dovrebbe far si che la scuola sia veramente disponibile a mettersi in gioco verso l’esterno.”

 Con il passare degli anni ha notato un maggior approfondimento e migliori risultati nelle tesi degli studenti?

G - “Diciamo che gli andamenti non sono costanti, però devo dire che in linea di principio ci sono sempre stati dei buoni prodotti. La tesina nasce dalla necessità o opportunità di presentare un lavoro per la maturità, c’è chi lo fa e lo vive come una necessità, chi come un’opportunità. Devo dire però che si è vista nel tempo la capacità degli studenti che sono un po’ più avanti di utilizzare questo momento come opportunità, un’opportunità per approfondire, per fare cose diverse da  quello che si farà dopo, perché è un momento di libertà. Tra l’altro, mentre questa esperienza era nata per sviluppare soprattutto lavori scientifici, abbiamo pensato di estenderla a tutte le materie, curricolari e anche non, per avere più partecipanti e per dare maggiori stimoli. Quello che manca un po’, e lo si è visto oggi, è la condivisione e la partecipazione al progetto da parte di tutto il corpo insegnanti, nel senso che sarebbe necessario forse diffondere di più questa opportunità. Tra l’altro sono due Borse di studio da mille euro l’una che non sono banali e che potrebbero costituire la prima rata di iscrizione all’università il prossimo anno.”

 Arturo e Cecilia, perché avete scelto questo argomento per la vostra tesi?

Arturo: - “Perché è un argomento che fin dal primo anno mi ha affascinato e che io avevo dato per scontato, mentre in realtà ho poi scoperto che era tutto il contrario e ho voluto approfondirlo.”

Cecilia: “Inizialmente avevo pensato di fare una tesina scientifica perché comunque sapevo di voler fare un’università scientifica, ma ho voluto parlare piuttosto di me e della storia personale della mia famiglia e partire da un’esperienza personale per poi parlare di un disagio generale e di tutto quello che è potuto accadere a causa della Grande Guerra.”

Che facoltà frequentate?

Cecilia: “Ingegneria biomedica al politecnico di Milano.”

Arturo: “Fisica a Padova.”

Pensate che il vostro percorso di studio all'Ulivi sia stato utile per la scelta della facoltà universitaria?

Cecilia: “Sì, perché inizialmente non pensavo di poter seguire nessuna facoltà scientifica, perché credevo di essere improntata più sul lato umanistico. Poi in realtà ho scoperto che è tutto il contrario, grazie anche ai miei professori negli ultimi due anni. Ho scoperto di essere abbastanza brava nelle materie scientifiche.”

Arturo: “Direi che mi ha aiutato, perché ho avuto dei professori in ambito scientifico che mi hanno molto spronato. Sono sempre stato appassionato di queste cose e loro, vedendomi così interessato, si impegnavano a loro volta nel seguirmi e nel consigliarmi.”

 

A cura di Giuseppe Giovanniello e Irene Ferretti del Gruppo Stampa del liceo Ulivi.