Il pozzo della speranza


Nell'àmbito un più ampio progetto di conoscenza dei fenomeni migratori la classe III H, sabato 4 febbraio, ha visitato la sede del Pozzo di Sicaruna delle realtà più significative dell’associazionismo parmigiano che opera da oltre ventanni nel campo dell'assistenza e dell'integrazione sociale.  

L’associazione, che prende il nome dal celebre episodio evangelico dellincontro tra Gesù e la Samaritana al pozzoè una vera e propria casa aperta a giovani donne extracomunitarie che vivono in una situazione di momentanea difficoltà. Le ospiti, quasi tutte originarie dell’Africa e arrivate in Italia anche con famigerati barconi, molto spesso provengono dalla strada o da situazioni particolarmente difficili. I volontari non si limitano a fornire pasti regolari e un letto ma cercano di costruire insieme a loro un percorso di vita che, partendo dall'integrazione linguistica, possa consentire a queste giovani di inserirsi produttivamente nella nostra società realizzando le loro attitudini e interessi. 

L'incontro con Anna, missionaria saveriana assegnata alla casa, con la vulcanica Elena, che collabora alla sua gestione, con il volontario Nicola, che cura in particolare le attività di informazione, ha consentito agli studenti non solo di conoscere gli ambienti e la vita quotidiana del Pozzo di Sicar ma anche di riflettereattraverso alcune semplici attività, sul significato del "migrare" come esperienza che modifica radicalmente e per sempre la vita degli individui.

La seconda tappa del percorso prevederà l'incontro diretto con alcune ospiti per avere una testimonianza diretta.