Che aria tira a Parma?


Nel corso dell'assemblea di istituto di sabato 28 gennaio è stato presentato il progetto Che aria tira a Parma: le api come sentinelle di inquinamento da polveri sottili, condotto dalla prof.ssa Ilaria Negri e dal prof. Ferrarese insieme alle classi 2C e 3D.

Il progetto, presentato anche con un video prodotto dalle classi interessate visibile al link (qui) vede coinvolti gli apicoltori della Cooperativa Lo Sciame, guidati da Gianluigi Quinzio, che forniranno la necessaria assistenza tecnica. Questa collaborazione assicura al progetto anche un peculiare valore formativo, in quanto la Cooperativa è nata grazie al supporto della Onlus CIAC di Parma (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale) e garantisce il rispetto dell'ambiente, delle api, dell’uomo, e la tutela dei diritti sociali dei lavoratori.

Per realizzare il progetto è aperta una campagna di autofinanziamento attraverso la piattaforma di fundraising http://schoolraising.it/progetti/che-aria-tira.  I sostenitori del progetto, oltre ad avere la possibilità di degustare i mieli delle nostre colline sabato 28 nell'atrio dell'Ulivi, saranno ufficialmente invitati alla presentazione dei risultati dello studio a cura degli studenti del Liceo “Ulivi”.

Il progetto prevede l'avvio di un'attività di bio monitoraggio delle polveri inquinanti utilizzando alveari che a inizio primavera verranno posizionati nei pressi dell’Inceneritore di Parma, un’area ad alto impatto antropico. 

Le polveri catturate dalle api verranno quindi analizzate mediante l’ausilio di un Microscopio Elettronico a Scansione munito di sonda a raggi X (SEM/EDX), una tecnologia all’avanguardia presente in laboratori universitari specializzati. Il SEM/EDX permetterà agli alunni del Liceo di osservare le polveri raccolte dalle api presso l’Inceneritore, misurare le loro dimensioni e analizzare la loro composizione chimica rilevando l’eventuale presenza di metalli pesanti o altre sostanze tossiche per la salute. Le caratteristiche chimico-fisiche delle polveri analizzate permetteranno anche di individuare con certezza le fonti di emissione, se antropiche o naturali. In parallelo, il biomonitoraggio verrà effettuato con alveari insediati sulle colline parmensi, in aree lontane da fonti inquinanti, in modo da operare un confronto con i dati raccolti presso l’inceneritore.